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Info e curiosità sulla pasta: simbolo italiano

La pasta è sicuramente uno dei simboli dell’italianità più conosciuti al mondo. Negli anni, è diventata una vera e propria istituzione della cultura culinaria del Belpaese. Ma qual è la sua storia? Dove e quando nasce la pasta? In questo articolo cercheremo di capire l’evoluzione di questo particolare alimento e anche alcune curiosità a suo riguardo.

Storia della pasta

La pasta è un cereale che proviene dal grano o dal frumento, la cui coltura è molto antica. Già nel neolitico, infatti, iniziò la coltivazione e il processo di lavorazione dei cereali. Esso consisteva nel macinarli, impastarli con l’acqua, cuocerli e seccarli al sole. Le prime testimonianze del suo consumo si hanno già presso le civiltà antiche, tra cui Greci ed Etruschi. Tuttavia, proprio in Grecia, intorno al I millennio a.C., venne realizzata la prima sfogli. La prima ricetta, invece, viene trovata nel quarto libro del De re Coquinaria di Apicio.

Con il corso dei secoli, la pasta divenne un cibo sempre più popolare, il cibo dei poveri come venne soprannominato. Non è un caso che durante la carestia che colpì il Regno di Napoli nel XVII sec., si ebbe una forte diffusione della pasta, grazie anche al suo basso prezzo, minore persino del pane. Nella capitale del Regno, la pasta era impastata con i piedi, in maniera tale da dare una forma migliore all’impasto, con un consistenza maggiore. Tale pratica si diffuse rapidamente in tutto il resto del regno e anche nel resto dell’Italia, coinvolgendo anche gli strati sociali più alti della popolazione. Addirittura, l’impasto con i piedi divenne una vera e propria festa, con tanto di balli e musica. Con l’arrivo al trono del Re Ferdinando II di Borbone, però, questa abitudine andò scemando, complice anche la maggiore attenzione all’igiene. A contribuire alla popolarità della pasta fu anche l’invenzione di alcuni strumenti, come ad esempio il torchio e la gramola.

L’avversione dei futuristi verso la pasta

Insomma, come abbiamo visto, la storia del nostro paese è legata a filo doppio a quella della pasta. Eppure, però, c’è stato un periodo, anche abbastanza recente, in cui questo alimento non era visto di buon occhio. Durante il fascismo, infatti, il movimento futurista si impegnò nel portare avanti una vera e propria guerra alla pasta, vista all’epoca come un alimento che rendeva stanchi gli uomini e, di conseguenza, poco utili per prendere le armi e combattere. A capeggiare la battaglia fu l’esponente principale del movimento, Filippo Tommaso Marinetti, ma lo stesso dittatore Mussolini decise di ridurre i costi dell’importazione del grano. Ma dagli italiani, da secoli appassionati della pasta, arrivò un forte dissenso e l’iniziativa, fortunatamente, non trovò alcun seguito. D’altronde, anche lo stesso Filippo Tommaso Marinetti consumava regolarmente questo cibo.

I diversi tipi di pasta

Come ben sappiamo, parlare di pasta non significa affatto parlare di qualcosa di unitario ed omogeneo. In commercio esistono tantissime varietà di questo cibo, caratterizzate da fattori molto diversi fra loro. Ci sono infatti tipi di pasta con forme diverse ma anche con sapori differenti. Una delle più note è sicuramente la pasta tonda, nella quale rientrano ad esempio i vermicelli e gli spaghetti. Ma sono altrettanto conosciute anche le paste lunghe o quelle forate, come ad esempio i bucatini. Ci sono poi quelle che variano in base allo spessore, che può essere largo, come nel caso delle pappardelle, o ridotto, come nel caso delle fettuccine. Un’altra variabile è invece rappresentata dalla tipologia di superficie, che può essere liscia o rigata. Nel primo caso, di solito, la pasta è più leggera, mentre invece la tipologia rigata è nota soprattutto per la sua capacità di trattenere i sughi. Ci sono poi tipi di pasta che si differenziano in base ai colori. Basta infatti aggiungere un altro ingrediente durante l’impasto